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5 commenti
come darle torto…i rapporti in azienda sono caratterizzati da dinamiche strane. Spesso capita che persone in buoni rapporti li interrompano quando i loro reciproci interessi li separano o viceversa rapporti cattivi diventano buoni quando gli interessi convergono. Spesso vedo che in azienda per sopravvivere devi appartenere a un gruppo, a un insieme di persone con interessi convergenti, o a volte con caratteri compatibili; se non appartieni a nessun gruppo diventi un isolato e la tua vita in azienda diventa molto difficile. Che fare allora? C’è un’alternativa tra il fare come tutti e autocondannarsi a un isolamento perpetuo?
sì è proprio così. a me è successo questo e il ritiro è stato forzato dal crollo psico fisico, la malattia.e devi farci poi i conti per forza. ed in questo lungo inverno si guarisce lentamente ed i fatti sono lì e la verità emerge, spesso dolorosa. le persone delle quali ti eri fidato e che avevi amato ti hanno colpito. proprio in quella parte più innocente e pura di te. ma lo spirito non muore, soffre sì tanto. il tradimento, lo sfruttamento, l’abbandono.ma RISORGE.lo spirito non muore. in amore, nell’amicizia vera c’è questo grande rischio.per guarire cioè ritrovare la pace, la serenità e il distacco dal vissuto, occorre pregare per quella/e persone che hanno fatto tanto male: Padre perdonali non si rendono conto di quello che hanno fatto. sennò non lo avrebbero fatto.prendi questo mio dolore perchè diventino consapevoli e si rendano conto delle azioni che fanno e delle parole che dicono. Ho provato personalmente fra le lacrime a pronunciare: perdona…eppoi il nome della persona e ritrovavo la calma. sicura che la verità e la giustizia la rimettevo nelle mani sicure del giusto Giudice.
E dopo l’isolamento che succede?
E’ vero, è così difficile essere se stessi in azienda, spesso il prezzo da pagare è molto alto e può essere la solitudine, l’estraneità, fino ad arrivare al punto di dimenticare chi si è. Ma la nostra unicità, la nostra vocazione ci richiama a riappropiarci della nostra essenza sempre che non diventiamo sordi ed anestetizzati… ma il grido interiore c’è sempre solo che è soffocato. Per me anche il luogo di lavoro è il posto dove cercare di realizzare i propri talenti per sentirsi persone interamente e non persone spezzate…Per me Valerio sei un esempio di questo, di colui che ha saputo seguire la propria vocazione anche nella attività lavorativa.
“il luogo di lavoro è il posto dove cercare di realizzare i propri talenti per sentirsi persone interamente e non persone spezzate”…..a chi capita è una FORTUNA! Anche una mamma/casalinga può esprimersi,chiunque in qualsiasi lavoro purchè gli piaccia.Però,però,però…c’è sempre chi ti impedisce di esprimerti,chi ti sfrutta,chi ti opprime,chi ti aggredisce distruggendoti e via…Fin da piccola dicevo vorrò avere rispetto per chi mi stà accanto. per me rispetto equivale ad ascolto supporto incoraggiamento cura attenzioni affetto. ma questo rende diversi e si rimane soli.