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4 commenti
E il padre che non sorride?
Hai ragione…intendevo madre come persona più vicina, ma certamente la figura paterna è altrettanto importante…
Mi riconosco nella bambina che non ricorda sorrisi dalla madre, ma questo post mi pungola anche come madre che, in una fase della sua vita, aveva pochi sorrisi da dare. Come le onde concentriche causate da uno sassolino nello stagno, l’effetto di un sorriso donato o non concesso si spande e tocca confini sconosciuti.
Ciao,
ho visto il tuo link sul blog di una mia cara amica…Pia, e sono passata per un saluto!
Pian piano stò leggendo i tuoi scritti.
Per me una madre che non sorride al suo bambino, più che commetere scandalosamente peccato, stà violendando se stessa…perchè apparentemente stà negando la gioia ad un altro essere, ma sarà la sua anima a soffrire più di tutti.
Perchè l’anima di ognuno di noi si nutre e gioisce nel dare e quando questo gesto viene a mancare, l’anima soffre.
Anche l’essere umano più tiranno possiede quell’anima, ha solo dimenticato di possederla e di conseguenza,quando il suo corpo e la sua mente pensano di avere trovato giovamento e godimento nell’essere cattivo e disprezzante del genere umano…la sua anima soffre, così come chi lo ha generato.
Un sorriso negato è un torto che non si rivolge ad un solo soggetto o a due in un rapporto interpersonale, ma a tutto il genere umano, perchè nonostante siamo esseri singoli e irripetibili facciamo parte di un unico organismo e siamo tutti legati da uno stesso cordone….Un cordone che esiste da sempre ed esisterà per sempre.
Negare ad uno equivale negare a tanti e sorridere al figlio, è sorridere all’umanità.
Un abbraccio!