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10 commenti
carissimo Valerio… dal giorno in cui ho letto questa tua frase all’inizio del tuo libro, è diventata la mia filosofia di vita… non hai idea di quanto bene hai fatto nel mondo…nella mia vita come sicuramente in tante altre vite che sono certa sapranno mettere a frutto la luce che ci hai donato.
Con il cuore… GRAZIE
Si, mi permetto di confermare queste tue parole, solo quando ho toccato la sofferenza ed il buio di cuore e mente, mi sono reso conto di una piccola luce che stava lì da sempre e che mi aiuta a illuminare la via…ogni tanto inciampo, ma quella luce mi aiuta a rialzarmi e riprendere il cammino.
sono entusiasta di questo blog per la possibilità di condividere la bellezza di leggere i suoi testi, Valerio. Sono provocatori e non facili a leggersi perchè stimolano una risposta, una reazione vitale alle volte costosa in termini di energia e entusiasmo, ma proprio per questo mi sento voluta bene attraverso le sue parole. Questa considerazione sulla sofferenza mi ricorda la croce di Gesù che si può leggere come senso solo se si conosce che è stato un gesto di fiducia nel Padre e amore verso i fratelli e che il seguito è la risurrezione… spero di poter sentire anche mie queste parole perchè se voglio vivere la sofferenza è un passaggio obbligato. Grazie Valerio e grazie a chi si lascia contagiare dalla Vita!
Il problema è quando si è sopraffatti dalla sofferenza che copre tutto anche il pensiero della sopravvivenza… a volte ci sono realtà di oppressione per cui non se ne esce senza l’aiuto di altri.
Buona giornata!
certamente…noi siamo relazione…nessuno è un’isola…abbiamo bisogno di tutto e di tutti…il problema è assumere le proprie responsabilità.
a volte, la sofferenza è tanta, insopportabile e lo è tanto più perchè si è impotenti. L’impotenza rispetto alla volontà di Dio è giusta, ha un senso è naturale…è l’impotenza rispetto agli altri uomini che fa male, è l’impotenza a ricondurre a ragione la follia della gente che provoca dolore e sofferenza agli altri. è l’impotenza verso chi obbliga gli altri a prendere su di sè responsabilità che non gli competono, per evitare sofferenze ancora più grandi, che nn si può ignorare. allora si impara a convivere con questa sofferenza che prima è assordante, poi diventa sorda e si annida nella nostra anima e la dilania. l’esistenza continua distratta dal mondo, nel vano tentativo di andare oltre…ma il dolore rimane e condiziona le scelte, condiziona l’umore, condiziona la vita inevitabilmente…si diventa deboli e sfiduciati, stanchi ed è difficile vedere la luce dell’alba. nn mancano altre soddisfazioni ma quel dolore c’è.
il dolore c’è ma non ci deve spaventare,nè lo dobbiamo a tutti i costi eliminare..,, dobbiamo attendere,quando sarà andato via , se lo abbiamo rispettato e lasciato agire, ci lascerà un messaggio, che nessuno cancellerà mai..
Franca scrive :l’impotenza rispetto agli altri uomini…, ricondurre alla ragione la follia della gente.. .
Tutto questo fa male, forse perchè ci facciamo carico di un impegno che non ci appartiene, cioè quello di cambiare gli altri per farli diventare come noi vorremmo (ricondurli alla ragione).Siamo effettivamente impotenti di fronte ai pensieri ed alle scelte degli altri, ma nessuno può cambiare l’ altro …Quello che possiamo fare, perchè è nelle nostre possibilità è, modificare il nostro pensiero e il nostro comportamento rispetto a certe situazioni e persone che ci fanno soffrire.
egregio dott.Albisetti, per cortesia , vorrei sapere cosa si intende per”il buio del cuore e della mente”:Buio come assenza di luce… Buio come assenza di senso? buio come dubbio sulla presenza di Cristo in noi?come si trova la nostra soggettività in tale buio?La ringrazio.Pace e Bene.
buio su tutto…aspettando…che arrivi la luce.