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Valerio Albisetti - Il viaggio della Vita

ANALISI PSICOSPIRITUALE ALBISETTIANA. LA PROIEZIONE

ANALISI PSICOSPIRITUALE ALBISETTIANA
LA PROIEZIONE
La proiezione consiste nel negare come propri , attribuendoli ad altri, determinati pensieri, sentimenti, desideri negativi, al fine di conservare la propria autostima. “Non sono io, ma l’altro che è cattivo”, con il prezzo di mai conoscere la propria e l’altrui autenticità e la conseguente impossibilità a qualsiasi cambiamento profondo e vero. Per questo, il meccanismo della proiezione è severamente combattuto dalla consapevolezza spirituale e dall’analisi psicospirituale albisettiana, così come la credenza che la confessione ripetuta frequentemente sia fattore di cambiamento. Spesso, in realtà, la ripetizione formale di certe ritualità religiose diventano elementi di conservazione di patologia, di falsità e di corruzione. Solo l’assunzione personale di responsabilità, il coraggio di stare di fronte a se stessi per correggersi in profondità, porta ad una vera conversione. Solo l’eliminazione della proiezione può restituirci la nostra autentica identità, vitale e creativa.

SPUNTI DI APPROFONDIMENTO
( Gen 3,13)“Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non
mangiare? Si, ne ho mangiato, ma non sono responsabile, ma la donna che
tu mi hai posto accanto…..”
(Proverbi 5:22) 22 I suoi propri errori intrappoleranno il malvagio, ed egli sarà ritenuto nelle funi del suo proprio peccato…
(Isaia 5:18) 18 Guai a quelli che tirano l’errore con funi di falsità, e il peccato come con corde da carro;
(Geremia 3:13) 13 Solo riconosci il tuo errore, poiché hai trasgredito contro Yahveh tuo Dio. E hai continuato a profondere le tue vie agli estranei sotto ogni albero lussureggiante, ma non avete ascoltato la mia voce”,…
(Osea 8:13) …Ora egli si ricorderà del loro errore e chiederà conto dei loro peccati…
(Giacomo 1:22-25) 22 Comunque, divenite operatori della parola, e non solo uditori, ingannando voi stessi con falsi ragionamenti. 23 Poiché se qualcuno è uditore della parola, e non operatore, costui è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio. 24 Poiché si guarda, e se ne va e immediatamente dimentica quale sorta di uomo egli sia. 25 Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta che appartiene alla libertà e persiste in [essa], questi, poiché è divenuto non uditore dimentico, ma operatore dell’opera, sarà felice nel suo operare.

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