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Valerio Albisetti - Il viaggio della Vita

POURQUOI AIMER ?

Je reçois de l’ « Association VALERIO ALBISETTI Ecrivain » le post suivant:
Pendant notre voyage de vie nous rencontrons toujours l’autre. Mais cet autre ne peut pas être innocent. Il peut être marqué par la méchanceté. Dans les êtres humains existent des forces qui ne veulent pas la vie, qui empêchent la poursuite du voyage. Elles proviennent de la mort. Elles s’approchent à tous ceux qui possèdent la vie pour la leur enlever. Elles transforment personnes, sentiments, pensées en choses. Elles préfèrent l’avoir par rapport à l’être, l’image à la substance, la superficialité à la profondeur, l’extérieur à l’intérieur. Vous comprenez à présent qu’il est difficile de savoir aimer ceux que noue rencontrons dans notre chemin.
Aimer n’équivaut pas à dire toujours oui à la personne.
Aimer signifie suivre la vie, et non pas la mort.
Aimer signifie ne pas lier l’autre à soi, mais le laisser libre.
Aimer signifie faire usage de discernement, surtout face aux demandes ambigües de l’autre.
Ce qui est important ce n’est pas tant d’aimer, mais de se demander pourquoi on est en train d’aimer (tiré du livre « LE VOYAGE DE LA VIE » Valerio Albisetti. Editions Paoline. Italie).

    2 commenti

  1. AMORE CRUDELE, AMORE DIVINO: PERCHE’ AMARE?

    La parola ‘Amore’ è una di quelle maggiormente inflazionate e svilite del loro vero significato.

    AMORE CRUDELE
    E’ di pochi giorni fa la notizia che la Corte di Cassazione ha annullato l’aggravante della ‘crudeltà’ per un omicidio inflitto dal marito alla moglie con decine di coltellate.
    Non seguo la cronaca nera e sono contraria a quelle trasmissioni, che pur di far audience, dedicano ore ed ore diffondendo in modo affrettato e plateale notizie, indizi, etc. (che poi magari smentiscono il giorno successivo) su tragedie familiari agghiaccianti. Tra l’altro spesso senza rispettare il dolore di chi ne è coinvolto.
    E’ assodato che la maggior parte degli abusi avviene nelle famiglie.
    Perché allora non utilizzare i media a un fine educativo, piuttosto che a mero morboso pettegolezzo per soddisfare un’altrettanta morbosa curiosità?!
    La globalizzazione del consumismo non può che far aumentare drasticamente queste dolorose statistiche. Siamo nell’epoca ‘usa e getta’, nell’epoca di una falsa libertà che relega le persone sempre più ad oggetti e li rivaluta solo come soggetti/economici.

    Fermarsi a queste riflessioni fa cadere veramente in depressione… In che mondo viviamo e che mondo lasciamo alle generazioni future?!

    Matteo 6,19-24 (Non si può servire Dio e Mammona)
    Sacrosanta verità riconosciuta da tutti quelli che antepongono all’avere, se non l’amore a Dio, quantomeno quello all’uomo e alla sua dignità e all’ambiente in cui vive.

    AMORE DIVINO
    Per chi crede e per chi è cristiano Gesù ha lasciato un insegnamento nuovo: (Giovanni 13:34, 35)
    34 Vi do un nuovo comandamento, che vi amiate gli uni gli altri; come vi ho amati io, che anche voi vi amiate gli uni gli altri. 35 Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”.
    (citato nell’ultimo post)

    Gesù ha anche insegnato (divinamente) ad ‘amare i propri nemici’, ma è un cammino arduo … di santità … e di grande Grazia.

    PERCHE’ AMARE?
    Io credo semplicemente perché da quando nasciamo e per tutta la vita abbiamo bisogno di essere amati e di amare.

    C’è un detto che dice che ‘ fa più rumore un albero che cade che un’intera foresta che cresce’

    AMORE CRUDELE, AMORE DIVINO: io aggiungerei AMORE UMANO.
    La quotidianità fatta di piccoli gesti, di piccole cose, non finisce sui quotidiani (se non per lo più strumentalizzata per spot pubblicitari), ma è quella che interpella ciascuno di noi in prima persona.

    E’ bella la citazione sull’Amare tratta da ‘IL VIAGGIO DELLA VITA’ riportata in questo post.

    L’amore umano, in quanto tale (magari anche di un genitore, di un figlio/a, di un amico/a, di un fratello/sorella, di un compagno/a ecc.), può farci anche soffrire: ferirci, seppur inconsapevolmente, e a nostra volta possiamo essere fonte di sofferenza, ma: gioia e sofferenza, amore e odio, comprensione ed incomprensione fanno parte dell’amore.
    L’amore si sforza solo di andare oltre le difficoltà.

    Per me i primi due passi dell’amore sono: il rispetto e l’ascolto; anche se personalmente, mentre per il primo da sempre mi sono sforzata di applicarlo, per il secondo sono ancora in grande difficoltà … (ma non mi scoraggio!)

    E all’insegna dell’incoraggiamento tre citazioni:

    - Matteo: 26,33-35
    33 E Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò mai». 34 Gli disse Gesù: «In verità ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». 35 E Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti gli altri discepoli

    - Giovanni: 21,15-17
    17 Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli rispose: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle.

    - Chiedo ammenda, ma non so citare esattamente da quale libro di Valerio Albisetti ho annotato queste frasi:
    …..
    Tornare al passato non per rimanervi imprigionati, ma per superarlo, per non commettere più gli stessi errori, dopo averlo interpretato, dopo avergli dato un senso.
    Non dovete tenere davanti a voi il passato perché vi paralizzerebbe.
    Tenetelo accanto, al vostro fianco, e vi aiuterà enormemente mentre vivete il presente !

    Noi siamo i figli dei bambini che siamo stati.
    Il passato chiede di essere ascoltato.
    Il passato vuole essere interpretato.
    Solo ricordando il passato si può dare un senso compiuto al presente.
    Solo ricordandolo e interpretandolo possiamo veramente cambiare, possiamo modificarci, migliorarci, divenire consapevoli, crescere.

    Non è facile, ma vale la pena di provarci.
    daniela

  2. Che bel post, condivido appieno. Dalla mia opinione maschile mi chiedo che senso ha cercare di conquistare una donna senza impegnarsi. Uno non studia non mangia non lavora senza impegnarsi, e dovrebbe diventare un parassita proprio nella condizione più nobile dell’amore? Eppure molti uomini vanno a “caccia” in cerca di conquista come se cercassero una terra da depredare. Cosa cercano di afferrare in realtà se non la loro stessa intima insicurezza?

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