Un tempo erano diffusi e praticati veri e propri riti di purificazione per liberarsi dal male e dal peccato. Oggi, in questa società secolarizzata, questi riti sono scomparsi. Ma a voi, che state percorrendo con me il vostro viaggio spirituale, non dispiacerà conoscerne qualcuno, anche se ne ho già accennato in post precedenti. Io faccio uso spesso di rituali di purificazione. Quotidianamente. E da tempi non sospetti, da quaranta anni. Per esempio, il cibarmi poco, soprattutto di verdure e frutti, o saltare i pasti. Ciò ovviamente non deve essere fatto solo per motivi igienici o salutari, ma deve essere sempre accompagnato da un impegno forte e da un cambiamento profondo del proprio sentire interiore. Se non c’è un mutamento profondo del cuore e dell’anima, il rito non è valido. Non funziona. Dovete sapere che tutti i riti di purificazione sono rivolti al mantenimento e alla glorificazione della vita. I riti di purificazione vengono fatti per contrastare la morte e ribellarsi al male. il digiuno mi aiuta a staccarmi meglio dalla tentazione verso il denaro, il potere, il successo. Da tutto ciò che è mortale, del mondo. Un altro semplice rito di purificazione che uso è il bere solo acqua di fonte per lunghi periodi, in modo da sentirmi purificato, soprattutto nei miei pensieri, allontanando quelli negativi. Esistono tanti altri riti di purificazione, semplici da eseguire, il silenzio, il vivere isolati, la preghiera, la meditazione, camminare nei boschi, scalare le montagne, fare lunghi respiri profondi da training autogeno…l’importante è che non si fermino in superficie, ma vadano in profondità e aiutino ad abbandonarsi a Dio. La nuova acqua che ci pulirà e ci salverà non è quella dei fiumi, neanche quella dei nostri cuori, ma quella di Dio. Infine, a questo proposito, dobbiamo chiarire che noi non siamo contro le persone nella loro interezza, ma contro il peccato, contro il male che abita nei loro cuori.