Stanotte leggendo i vostri commenti di affetto e di condivisione nella lotta contro il potente di turno firmando la petizione popolare, ho compreso fino in fondo che siete i miei veri fratelli, i compagni scelti per compiere insieme qui sulla terra il viaggio della vita. Un giorno, se vinceremo, sogno di riunirci tutti nel vasto prato davanti all’eremo per un abbraccio di cuore.
Il mio casolare eremo è stato costruito secoli fa con le pietre dei torrenti circostanti dai contadini del posto. E’ su uno sperone di roccia, circondato da boschi, posto sulla collina che vogliono ora distruggere. E’ un luogo molto spirituale, fatto di silenzio e di luce.
Lo scoprii un giorno, incuriosito da una strada bianca che non sembrava avere vie di uscita, dopo aver percorso un lungo tratto, svoltando a sinistra, dopo una breve, ma ripida salita, resa buia e stretta da lunghe fila di robinie, improvvisamente giunsi su un vasto piano di prato illuminato che guardava in silenzio l’intera vallata sottostante…non vidi l’abitazione. Avanzando per portarmi al centro del prato..scorsi sul fianco destro una strana corona di pini a ombrello..mi avvicinai incuriosito e mi apparve: non alta, ma essenziale, asciutta, di eleganza naturale, umile, fatta di sassi più che pietre, la casa mi stava aspettando. Forse da tempo. Ma doveva essere proprio quel giorno con il capo ancora fasciato perchè ancora in convalescenza per il difficile intervento subìto. Il cranio trapanato. Ero giovane , poco più che trentenne, ..tumore al cervello. (continua domani)