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Valerio Albisetti - Il viaggio della Vita

Liberazione dal proprio immaginario per essere liberi

La liberazione dal proprio immaginario, personale e sociale, inteso come una barriera insormontabile fra sè e il reale.
Per immaginario intendo il mondo delle costruzioni mentali derivate dal desiderio dell’io senza tenere conto dell’oggettività e del limite del reale.
Immaginario come un prolungamento infinito dei sogni e delle illusioni dell’io chiuso in se stesso e non aperto alla relazione con l’altro, con gli altri.
E’ il mondo incantato e vuoto che riflette i propri bisogni e i propri deliri.
Ma, ATTENZIONE, il linguaggio che l’immaginario usa non è soltanto dell’io senza l’altro, ma può identificarsi in tutti i linguaggi, anche quello dell’altruismo, della bontà, dell’umiltà, dell’amore, del sacrificio, ….
Per questo, nella mia visione di vita, le ribellioni alle schiavitù materiali, alle disuguaglianze  economiche, non significano necessariamente il possesso della libertà, così come la rottura dei legami di dipendenza, per esempio, dai genitori  non significa necessariamente il raggiungimento dell’autonomia e della maturità. La libertà e l’autonomia non dipendono dunque solo dalla liberazione da alcune circostanze esterne, ma soprattutto dalla creazione di determinati fattori interiori.

    10 commenti

  1. Dobbiamo allora stare attenti a non perderci nei nostri sogni? a volte però sono l’unico modo per trovare una via di fuga e ritrovare colori nuovi negli interstizi dell’esistenza… rivestirli di qualcosa di magico… Sogni come forma di resistenza alle frustrazioni di una realtà oggettiva a cui a volte non ci si vuole arrendere… Come fare a rinunciarvi?Io mi sentirei ancora più imprigionata senza… Sognare é come una sorta di ribellione?forse sì… Valerio, dimmi per favore cosa ne pensi… Grazie mille!

  2. Allora, dovremmo stare attenti a non farci “intrappolare” dai sogni? A volte sembrano essere l’unica via di fuga per riuscire a cogliere tra gli interstizi dell’esistenza qualcosa di magico… A volte, forse, sono una forma di ribellione alla realtà oggettiva che sembra essere cruda e implacabile, sono un modo per resistere alle frustrazioni e alle paure per trovare una forma di resistenza… come rinunciarvi? Valerio, per favore, dimmi cosa ne pensi… E ancora grazie per essere tra di noi con questo meraviglioso blog!!!

  3. Caro Valerio, innanzitutto ti voglio ringraziare di cuore per l’aiuto che mi hai dato durante un periodo particolare della mia vita e che continui a darmi GRATUITAMENTE anche con le nuove pagine di questo blog. Spesso condivido le tue riflessioni e mi stupisco di quanto tu, al contrario di me, riesca a cogliere il senso profondo delle cose. Ti considero un grande dono che Dio ha voluto concedermi per trovare il “mio” senso.
    Inoltre, siccome penso che possa riguardarmi direttamente, vorrei chiederti di approfondire in che modo anche sentimenti intesi generalmente come positivi (generosità, altruismo, bontà, ecc.) possano celare in realtà manifestazioni negative della persona. Grazie molte e a presto.

  4. Grazie anche a te…per quanto riguarda i sogni io parlavo di un immaginario che ti fa vedere la vita come vuoi tu, senza tenere conto della diversità da te del reale, della irriducibilità dell’altro….sui sogni come modo di resistere alle frustrazioni mi piacerebbe che tu, se vuoi, approfondissi un poco il concetto in modo che ti possa rispondere in modo più esaustivo….

  5. Salve Valerio, ho riflettuto e forse compreso meglio… In effetti, a volte, vogliamo a tutti i costi piegare la realtà ai NOSTRI desideri, e questa manipolazione la chiamiamo SOGNO. Se, poi, un caro amico ci apre gli occhi quasi quasi ne restiamo infastiditi.. quando i “sogni” si infrangono soffriamo sì… ma dovremmo sempre prenderci la responsabilità personale di aver “scelto” il sogno sbagliato… Forse la maturità vera consiste nell’imparare a discernere davvero i grandi sogni che non sono mai individuali ed egoistici ma universali… Non é per niente facile ma bisogna saper anche rinunciare… lasciare andare… non incaponirsi nel raggiungimento di una meta chiamandola “sogno”…! Però, forse, anche solo guardando la natura si può davvero sognare in qualcosa di universale che ci ha donato tutto, in un disegno di BENE che sempre e comunque sconfigge il MALE… Se poi nella vita quotidiana riusciamo GRATUITAMENTE a dare senza aspettarci nulla in cambio, forse avremo realizzato il NOSTRO SOGNO PIÙ GRANDE, che ci fortificherà e ci darà una grande realizzazione, facendoci davvero SPERIMENTARE nel quotidiano e nel nostro cuore la presenza del BENE e dell’AMORE, facendoci RESISTERE, quasi “eroicamente” alle frustrazioni che possono derivare da apparenti sconfitte. Ecco un sogno a cui mi piace credere: che le sconfitte quotidiane siano solo “apparenti” e non definitive e quindi cerco di non smettere MAI di credere nel BENE e nella VITA. Sperare sempre…in qualcosa di migliore per me e per gli altri… Anche se la realtà oggettiva mi parla d’altro… Un caro saluto, Raffaella

  6. Mmmhhh… trovata ora; mi piace condividerla qui…

    Perdono, e libertà …
    Buonanotte, albisettiani

    Voglio perdonarmi

    Voglio perdonarmi:
    di inseguire la stella inaccessibile,
    di essere fragile, di aver vergogna del mio dolore,
    di accusarmi nella sventura,
    di mantenere il desiderio di una perfezione irrangiugibile,
    di essermi reso complice del mio persecutore,
    di essermi messo fuori del mio cuore,
    di aver rimurginato accuse offensive nei miei confronti,
    di non essere stato capace di prevedere tutto,
    di odiarmi senza compassione,
    di sentirmi impotente ad accordare il perdono agli altri.
    In breve, voglio perdonarmi di essere umano.

    da Perdonare

    Godfriend Danneels

  7. Salve, e grazie anche da parte mia per il blog!
    A mio avviso l’immaginario limitante è il ricettacolo dei nostri complessi e delle nostre nevrosi, che ovviamente ognuno possiede in gradazioni e modi diversi. Ciò non significa che, riducendo complessi e nevrosi, si ottiene automaticamente la libertà interiore…però è sicuramente un primo passo (e non da poco).
    saluti e a presto, Carmelo

  8. Perchè siamo istintivamente alla continua ricerca di qualcosa che ci rechi sollievo e pace infinita ?
    Come possiamo inconsciamente ricercare qualcosa che non abbiamo mai conosciuto o provato prima ?
    …credo che questo desiderio sia l’istinto di riportare la nostra Anima nelle condizioni in cui si trovava prima di essere concepiti.
    Ma allora perchè dannarsi alla ricercà di una libertà “terrena” ? Comunque la ritroveremo fra poco.

  9. Penso che uno dei problemi sia il proiettare sulla realtà e sugli altri le proprie aspettative. Così si rimarrà al 99% delusi e poi, come al solito, la colpa sarà della realtà o degli altri. L’esperienza conta molto e certamente non deve bloccare il viaggio della vita, come dice Valerio, però aiuta a non ripetere certi sbagli che ci hanno fatto soffrire. Non è facile perchè più facile spesso è illudersi e sognare. Ma io credo da un pò di tempo che in realtà i sogni, come l’ispirazione per un’artista, partono dalla realta. Io suono il piano e compongo, nel mio piccolo, dei piccoli pezzi e quando mi dicono che ho la testa tra le nuvole mi viene da ridere perchè l’artista vede meglio la realtà deglòi altri, poi la trasfigura… non sto proponendo una vita d’artista da romanzo ma di vedere la realtà nella sua essenzialità. Tanto prima o poi con la realtà ci dobbiamo confrontare

  10. la capacità d’amare non è cosa da poco.mi commuove quello che scrive Peppe”Valerio,ti considero un grande dono di Dio che ha voluto concedermi per trovare il”mio”senso. Che meraviglia, questo è l’Amore. anch’io mi voglio unire in un grazie davvero grande sincero per averti/vi trovato sperando di poter sperimentare presto quello che dice Peppe.Come si fa a scoprire il senso quando tutto intorno sembrano rovine? Come continuare a lottare se le motivazioni sono cadute? Come sperare se l’egoismo e la sopraffazione fanno da re?Come proteggersi dal male?come impedire d’essere usati sfruttati offesi?Come riaccendere il desiderio e la volontà di fare il Bene sperimentandolo praticamente nella propria vita?

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