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Valerio Albisetti - Il viaggio della Vita

L’UOMO VUOTO

Oggi, la stragrande maggioranza dell’umanità, almeno quella occidentale, è costituita da individui vuoti interiormente, privi di senso profondo della propria esistenza, con continuo senso di inutilità, alienati, senza valori. Soprattutto senza speranza. E ciò fa una grande differenza. Perchè tutto cambia, se qualsiasi cosa fai, la fai con autenticità, con l’anima, o se la fai con l’anima alienata da te stesso, dagli altri. Un conto è vivere da soggetti, da protagonisti, un’altra da oggetti. Questa società, invece, confonde tutto, o meglio fa credere ai suoi membri di essere dei protagonisti, solo perchè consumano e seguono l’ultima moda, identificandosi nei modelli culturali imposti. A questa società importa nulla dell’anima, non importa se quando lavori, quando cammini, mangi o sei in relazione con l’altro, ci metti l’anima. Anzi, in modo subliminale, fa credere che l’anima non esiste, o è solo un accessorio esotico. L’uomo di oggi è ormai vuoto.

E quando si sente vuoto dentro di sè, questa società insegna che bisogna  riempirlo di cose, che bisogna comprare, consumare, divertirsi.

Ma quale divertimento? Oggi ci si diverte se si perde se stessi. La droga, l’alcol, il sesso. Dimenticare di esistere. Annegare in un mare opaco e confuso perdendo gli ultimi brandelli rimasti della propria identità personale, della propria unicità e irripetibilità..    

    5 commenti

  1. Molto belle e vere queste riflessioni sull’uomo vuoto…bè diciamo che non si vive solo d’anima, abbiamo un corpo ed è attraverso di esso che ci esprimiamo in un certo senso, ci rapportiamo agli altri, ed è questo il punto l’accettazione di noi stessi da parte degli altri, bisognerebbe capire se è così fondamentale uniformarsi alla massa, oppure semplicemente cercare persone, individui che la pensano in un certo senso come noi e apprezzano l’autenticità ovvero delle cose ma soprattutto delle persone…spesso ho conosciuto persone, specie uomini, che vanno cercando perennemente l’approvazione degli altri, che cercano con ogni mezzo l’adulazione, sia nel bene ch enel male, che vogliono essere al centro dell’attenzione, io trovo quest’atteggiamento molto “infantile”, tipico dei bambini, crescendo dovrebbe scomparire, se un individuo avesse maggiore sicurezza e si rendesse conto che basta unicamente a se stesso saprebbe anche accettare che non sempre dobbiamo essere al centro dell’attenzione per avere amici, pe rnon essere mai soli, anche questo è un modo come un altro per riempire dei vuoti interiori…solo che si finisce pe rusare le persone e mai veramente amarle o accetterale semplicemente per come sono, magari accettandone anche le critiche, mettendosi in discussione perchè no…infine credo che le riflesisoni di cui sopra portino ad un’altra mia considerazione…la base di tutto è un forte egoismo..ma non quello sano…quello proprio fine a se stesso…usando le persone nell’amicizia, nell’amore (che non è mai amore ma sesso) anche in quello che facciamo nromalmente…

  2. wow….. difficile trovare una sintesi cosí chiara dell’attuale contesto socio-culturale in cui viviamo… il problema è che siamo sempre meno consapevoli di questo perdita di identità… siamo tutti contaminati dai virus mediatici che da anni ormai colpiscono i nostri sistemi di difesa e penetrano… come un cavallo di Troia… nella nostra identità… dapprima superficiale e poi scavano… nel profondo… fino a raggiungere i pilastri della nostra personalità più pura ed autentica… della nostra volontà, della nostra emotività… trasformandoci in automi… con programm mentali che, anche se pare assurdo crederlo, ci rendono preposti allo svolgimento automatico di azioni che sono semplicemene orientate all’appagamento esteriore…. diveniamo puri e semplici consumatori…

  3. @Massimo…non andrò mai più a Mediaworld…:-(

  4. vero… ma in quei casi è proprio una roba patologica…. anche complicata… perché in realtà cerchi amore… ma siccome non l’hai ricevuto… tendi a confermare il tuo copione di non amato… trovandoti sempre in situazioni impossibili… ma perfette per confermare il trauma primordiale… quindi… la faccenda è lunga….

    Sono d’accordissimo con Valerio quando dice che io matrimonio vuole che la coppia sia sana… che cioè abbia fatto un percorso di liberazione dalle proprie nevrosi e psicosi… e che raggiunga la condizione minma indispensabile per potere avere un sano ruolo all’interno della famiglia… guarda come va in verità… famiglie scoppiate ovunque… matrimoni che si fanno perché la ragazza rimane incinta…. e via dicendo… non è la condizione ottimale…. e cosí le generazioni a venire soni sempre peggio….. mah!

  5. Grazie, una boccata d’aria pulita, che fa benissimo al cuore. Sono giorni che “vivo” insieme all’ebook del tuo libro “I sogni dell’anima”, tanto che l’ho messo anche sull’iPod per rileggermelo dovunque. Trovo lo sguardo di verità che tu dai sia realmente terapeutico, per me.

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