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Valerio Albisetti - Il viaggio della Vita

Ognuno ha le sue paure

Ognuno ha le sue paure, nessuno escluso. Le proprie ferite.
il problema è che molti di noi, senza accorgersene, costruiscono l’intera personalità, il modo di vedere la vita, il mondo, sulle proprie paure, sulle proprie ferite.
Senza averle mai affrontate, analizzate, elaborate. E offerte.
Passiamo l’intera vita a fuggire o a reprimere noi stessi.
In una società come questa, dove gli stimoli sono incessanti, dove esisti per le tue prestazioni, dove vieni valutato per quello che fai e non per quello che sei, dove tutto è banalizzato, consumato, volgare, è difficile pensa a se stessi solo per il fatto di esistere.
Ho vissuto metà della vita non sapendo che l’ho attraversata da bambino spaventato.
Non sono stato capace di proteggermi, e, a volte, ho attaccato, sempre per paura.
Ho vissuto il mondo temendolo.
Ho sempre cercato l’apprezzamento, la benevolenza degli altri, perchè probabilmente temevo la loro aggressività.
Ho sviluppato molte altre paure: delle malattie, del fallimento economico, sociale, della povertà, della morte.
Ho cercato di ottenere velocemente il denaro, il successo, e tutti quei luoghi  che l’Occidente considera simboli di potere, per poi vivere nella continua preoccupazione di perderli.
Il mondo è diventato un luogo difficile, pericoloso, pieno di insidie, di trappole, di dolori, eppure vi sono rimasto attaccato.
Ancora per paura.

    5 commenti

  1. In uno dei suoi libri, scrive che la paura appartiene all’Io alla parte mentale della propria personalità, spesso marcata da avvenimenti, situazioni o schemi mentali frutto di idealizzazioni (talvolta anche religiose, di fede), suggestioni o peggio influenze esterne. E’ difficle però scardinare l’Io dal Cuore ovvero la parte spirituale dell’Io, la ns coscienza ! spesso le due entità di accavvalano e discernere non è cosa semplice ! che suggerimento propone ?
    Saluti

  2. sono d’accordo sulla difficoltà a discernere tra l’Io e la parte spirituale…per questo uno dei capisaldi della mia teoria è la riduzione della propria nevrosi personale…ho visto troppa gente, per esempio, credere di fare del bene, credere di amare e, invece, inconsapevolmente, proiettavano dei loro bisogni, prodotti da loro blocchi psicologici non risolti…spero di averle risposto, in caso contrario, mi scriva ancora…valerioalbisetti

  3. La paura è sempre presente, tra amore e odio, ma alla fine appare la paura delle paure quella di finire. Se sono solo biologico, sparisco. Ma la mia base di carbonio come ha fatto a darmi la Consapevolezza?
    Grazie.

  4. la paura frutto della propria nevrosi o della consapevolazza di non conoscersi fino in fondo? la puara è immobilismo nelle scelte, è attesa infinita e straziante per chi ci sta accanto, è confusione, è voglia di cambiare l’esterno di ciò che ci circonda (lavoro, amicizie, ecc) ma in fondo siamo noi stessi che dobbiamo cambiare ! si nasce o si diventa paurosi ? cmq sia la risposta si finisce sempre per “vivacchiare” aspettano il “grande evento”, la “scossa”…..che arrivi dagli altri però…mai da noi stessi…pigri a capire che Dio ci ha creati liberi e che ogni decisione stà a noi prenderla e perseverare…lasciando spazio alla provvidenza che tutto sà e tutto può !

  5. ho tantissima paura dell’aggressività, quella degli altri e la mia che non riesco a mostrare per vari motivi, mi ritrovo moltissimo perciò in questo commento alle paure che ognuno ha. Lo spunto di offrire le paure mi dà un po’ di desiderio per andarci attraverso….

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