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Valerio Albisetti - Il viaggio della Vita

quando comincia la ricerca

Ognuno di noi ha un proprio personale percorso, all’interno del quale è assoluto protagonista se possiede il coraggio di guardarsi dentro, prendendosi la responsabilità del bene e del male che vi trova.
Ciò non è possibile se rimaniamo chiusi nel nostro io, per paura, per ricerca di potere, di successo, rivestendo ruoli prestabiliti, seguendo regole formali, evitando di soffrire.
La via da seguire attraversa corpo, psiche e spirito, adopera più l’immaginazione, la creatività, che la logica, la ragione, non pretende di capire sempre, di controllare tutto, ma onora il mistero.
Chi segue questa via intuisce di appartenere a qualcosa di più grande.
La ricerca vera del motivo profondo per cui siamo su questa terra comincia, in genere, quando si sente che si sta per morire psicologicamente.
Quando si è stanchi della vita che si conduce, quando si sente di stare per perdere ciò per cui si è lottato tanto.
Quando si perdono le persone care.
Quando si lasciano le persone che amiamo, che abbiamo amato.
Quando ci si accorge di aver sbagliato tutto.
Quando si comprende che la vita che si conduce non ha senso.
Il viaggio ha inizio nella storia della propria vita, dove si impara a sopravvivere, a vedere il bianco e il nero, il buono e il cattivo, il male e il bene.
Poi, può essere per un abbandono, per un rifiuto, per una delusione, per un insuccesso, per una malattia, si deve cadere.
Il nostro viaggio continuerà o si fermerà secondo il modo in cui viviamo la caduta. Se ci identificheremo in essa, ci fermeremo; se, al contrario, la vivremo come un’occasione per capire che siamo parte di un percorso, di qualcosa di più grande, allora andremo avanti nel viaggio.
La caduta dunque è necessaria.
La società occidentale sta morendo perchè evita la caduta, nè insegna a cadere.

    2 commenti

  1. Mi viene da chiederle: ma la ricerca quando finisce…o non la si è mai iniziata? tante persone infatti passano la loro vita alla ricerca di un senso al loro fare, al lavoro, all’amore, alla soffeerenza, alle gioie (ricordo un passo del Qoulet su cè un tempo per ogni cosa)….ma finiscono poi a farsi vivere dal tempo che passa, restandone schiacciati…senza una meta che soddisfi questa ricerca tra fede-speranza-amore…cosa ne pensa ?

  2. L’importante non è arrivare da qualche parte…non siamo destinati alla perfezione su questa terra. L’importante è stare dentro al percorso della vita, l’importante è continuare a cercare di migliorarsi è andare incontro alle cose senza fuggire, l’importante è vivere ogni sfumatura della vita gioie e soprattutto dolori, valorizzandoli e sfruttandoli per andare sempre più avanti… infatti cos’è la vita se non un “breve” tempo per cercare, domandarsi, andare sempre avanti… le risposte e l’arrivo di ognuno non sono qui su questa terra, ma tanto più noi cercheremo in questo tempo che ci è concesso, tanto più ci avvicineremo alla meta che ripeto non è qui perchè come tutti sappiamo la “fine” che facciamo è una sola… ma dopo ci verrà chiesto: “cosa ne hai fatto dei talenti che ti sono stati donati? come hai utilizzato il tempo che ti è stato concesso? quanto hai cercato di migliorarti? quanto hai amato?” Nient’altro ci verrà chiesto, dunque viviamo la vita appieno cercando sempre qualcosa… Come ha scritto Valerio in uno dei suoi libri, dovremmo terminare la nostra vita mentre siamo ancora in cammino…dobbiamo sempre esserlo altrimenti siamo come già morti. Ciao un saluto

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