Cuantas veces apena salidos de un dolor vivido por una relación afectiva quebrada, creemos de no poder ya amar, ni de poder ser amados.
Somos llevados a permanecer encarcelados en el dolor que hemos vivido, a desconfiar de todo y de todos, a perder la propia autoestima, si no logramos de recrear armonía en nosotros mismos, de manejar bien el enojo que permanece en nuestros corazones.
3 commenti
… quanto è vero Valerio… forse perchè la paura di non provare più un sentimento così forte fa capolino, ma il desiderio che portiamo nel cuore di amare e di esere amati è sempre più forte, e alla fine ci proviamo sempre e comunque… sperando di trovare colui o colei che ci faccia anche solo lontanamente assaporare l’amore di Colui che dell’amore è il Creatore…
Rimani incastrato in qualcosa che non c’è più. I pensieri ti sommergono e ti fanno annegare in emozioni che ti tolgono il fiato. E tu senti il dolore che aumenta e non riesci a vivere nel presente ignorando anche i segnali dal futuro. La rabbia e la collera ti chiudono il cuore
condivido pienamente quanto detto da valerio,massimo e dory. un bambino non amato e abbandonato si lascia morire e infatti in molti orfanotrofi muoiono.esprimere la rabbia è già un’energia reattiva positiva.forse è il primo passo della guarigione.ma ci hanno insegnato tutti ad essere buoni, perdonare, sopportare aborrendo la violenza o qualsiasi forma d’aggressività verso gli altri ed è facile allora che imploda dentro con la depressione o la malattia.