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Valerio Albisetti - Il viaggio della Vita

MY SERENITY

 

I’ve never believed in happiness, not even when I was six years old. For me it was always one of many odd and theoretical concepts that fill the mouths of men and women. Instead, I have always believed in serenity, in interior peace. I sought it and I found it. Around forty years old… Serenity is the discovery of being, a magical moment in which we live intensely the fact of existence. Serenity comes from knowing. Serenity comes from truth. Serenity comes from respecting ourselves. Serenity comes from having dignity for ourselves. Serenity comes from maturity. Serenity comes from humility. Serenity comes from the ability to suffer, not from masochism. Serenity comes from the ability to make decisions. Serenity also comes from knowing how to say no. Serenity comes from knowing how to choose. Serenity comes from the courage we have for our own ideas and actions. Serenity comes from contemplation. Serenity does not come from possession. Serenity cannot come from dependence. Serenity cannot come from fear of solitude. Serenity cannot come from conformism. Serenity is entering into ourselves, knowing ourselves and accepting our own vocations.

    6 commenti

  1. Grazie Valerio di aver condiviso questa tua esperienza con noi, le tue esortazioni sono per me un invito alla mia ricerca vocazionale.

    Felice

  2. Hai ragione Valerio, ma se provo a pensare, arrivato alla soglia dei 40 anni, il perchè di tutto quanto quello che faccio (impegno al lavoro, in famiglia, ecc…), non riesco a vedere altro se non lo stare al passo con un meccanismo più grande di me.
    Quando vorrei che le cose intorno a me andassero diversamente, quando vorrei che persone intorno a me smettessero di perdere milioni di occasioni e tempo e si impegnassero veramente in ciò che è importante… e questo non accade, mi sento frustrato.
    No… non serve dire che devo smetterla di vedere gli altri dal mio punto di vista: esiste una realtà oggettiva di rapporti di forze, di opportunità che vanno colte perchè il futuro non è sempre roseo come uno se lo aspetta.
    Ecco! Non sono sereno. E sono stufo di sentirmi dire che il primo a cambiare devo essere io: ho verificato che funziona, ma raccolgo briciole dentro di me. E’ difficile trovare la propria vocazione, Valerio e discriminare fra vera vocazione e chimere egoistiche. L’unica vera consolazione che mi rimane è sapere che vicino a me (nel profondo del mio stesso essere) Cristo c’è. Magari non lo ascolto come dovrei. Ma so che c’è, adesso, in questo momento. E mi ama così come sono. Mi aggrappo a questa che sento essere l’unica verità di questo mondo.

  3. Grazie Emiliano

  4. Mi ci trovo appieno. Percorso non semplice da attuare ma, il tempo, gli anni, se sei cammino, è dentro a tutto questo che porta.

  5. Ciao Valerio, anch’io credo nella serenità dell’anima e non nella felicità… credo di averla raggiunta alla soglia dei cinquant’anni,soprattutto con l’aiuto dei tuoi libri di psicospiritualità che mi hanno permesso di conoscere le caratteristiche umane legate alle sue enorme fragilità.Ho imparato a sperimentare la solitudine in special modo in presenza di un forte periodo di sofferenza….Adesso penso di essere in pace con me stesso capace di affrontare con l’aiuto di Dio gli anni che abbiamo davanti.
    Un sincero grazie Michele

  6. Grazie a te, Michele.

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