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Valerio Albisetti - Il viaggio della Vita

Seeker

For some time my books have posed questions on the meaning of life and on the profound meaning of existence.

These days I live as a hermit (one day I will tell you about my hermitage which is built on a rock spike, surrounded by woods and visited by deer and wild boar) and I pass the time revisiting my past, thinking about the people I have known and the life I have experienced. And I have realized that I have been searching ever since I was little; that I have always questioned the reason for my existence.

Now I am sure: I am a seeker.

If I reflect well though, I have to admit that I often lost myself. At times I believed myself to be a lover, living my affairs with passion and believing each one to be the one. And yet something would always bring me back to the path of the profound search for the reason for my existence.

Other times I lived like an orphan in search of protection and security, but something would always bring me back to the path of the search and creativity, fleeing from the disingenuousness of the people that surrounded me.

At times I was delirious with an unstoppable joie de vivre.

I was a fighter facing his enemies –above all my problems and demons- courageously with an open face. And certainly I was a successful therapist. I taught how to transform the negative into positive and how to make sense of things.

Through it all, I see a continuous search and a flight from deceit and conformity.

This is my list of archetypes, but you reader: search for yours.

Every one of us possesses them.

Everyone loves, suffers, feels joy, but if we don’t have a profound sense of our own existence, then wealth, success or power are nothing. And besides material goods, we can also have a happy family life and go to church but if we don’t know who we are in the depths of ourselves – if we don’t know the why of our existence, then nothing is enough and everything is meaningless.

Senseless.

Even if we live life intensely and passionately and don’t follow our own profound mission –a mission which inhabits every human being- we will feel unsatisfied, empty and meaningless.

In all of my books I spoke of the importance of being sincere with ourselves, of being authentic, of going deeply into our interiority and asking ourselves the fundamental, profound and eternal questions that mark each of us.

Translation by Dani Clark Scano

    6 commenti

  1. Già, mi piacerebbe sapere quanto tempo ci vuole a conoscersi e forse non basta una vita….ti ho conosciuto da poco, un’amica mi ha prestato il libro “amore”, che ho divorato in pochissimo tempo, poi ho letto il benessere della solitudine e adesso sto leggendo quello sulla paura.Mi sono ritrovata in molte cose e mi sono anche molto stupita di come veramente noi essere umani siamo così unici ma simili in certe sfumature…ci sono molte cose che mi lasciano invece perplessa e su cui mi piacerebbe parlare, io mi sento profondamente credente ma non vado a messa e non mi confesso e non prendo la comunione, amo le chiese povere, essenziali, quelle dove vi trovi solo il crocifisso senza fasti insomma….quando entro in chiesa mi sento pervasa da una grande energia, a volte mi piacciono le prediche ma molte altre mi sento così distante e le sento così distanti dalla spiritualità.Mi dispiace ma io non credo nel diavolo o nel male e credo che tutto ciò che accade e ci accade ha un senso ed ha un fine buono per noi….come dici tu solo attraverso la sofferenza evolviamo ma io non posso credere che esiste una entità superiore a Dio o che Dio possa temere….penso che quando era nel deserto…quei lunghi 40 giorni non si sia presentato il diavolo bensì tutte le paure gli spettri e quant’altro alberga dentro di noi io credo realmente che non si muove foglia che dio non voglia e questo mi fa pensare che tutto è improntato alla crescita dell’uomo che per sua natura solo attraverso il dolore e la sofferenza può avvenire.Ti ringrazio per quello che hai scritto e che ho tanto “sentito”, anche io mi sento sempre alla ricerca e nel mio percorso ho visitato vari pensieri , ma in questo vagare “Lui” dentro di me non è mai scomparso ed è vero che basta chiedere ed essere consapevoli della sua presenza affinchè tutto diventa più semplice e acquista significato.L’uomo è assolutamente perfetto nella sua imperfezione poichè è creatura di Dio..un abbraccio a chi ha sofferto molto e che ha messo la sua sofferenza su un piatto d’argento al servizio dell’umanità..trovo bellissimo come poni te stesso con tutte le tue debolezze e ti racconti con semplicità…si vede che ne hai fatto di percorso.
    P.S. Scusa se mi sono permessa di darti del “tu”

  2. Ecco, l’unico post in cui si parla di Chiesa. Quanta importanza dai alla religione formale nella tua visione di vita, Valerio? Questo è un altro elemento fonte di grande confusione per me. Cerco in tutti i modi di superare i condizionamenti di una fede imposta con l’inganno, la minaccia, l’umiliazione. Come Delly, non sono costante, nè coerente nel vivere la fede che mi è stata insegnata. Voglio credere nel Dio che mi ha pensato e amato da sempre. Nel Dio che mi tiene nel palmo della sua mano e che vuole la mia crescita, il che significa che non è un Dio che mi deve proteggere per forza dal male, ma gli chiedo di darmi la forza di non arrivare mai alla disperazione: mancanza di speranza. Credo nel Dio che ama follemente l’uomo e s’incarna nella nostra realtà. Credo nel Gesù vissuto, morto e risorto per noi, e credo che si possa incontrarlo negli ultimi, ma anche nei primi. Ma non riesco ad incontrarlo in Chiesa. E così sono giunta alla conclusione che forse, la fede, il vivere secondo lo spirito è una cosa e la religiosità è un’altra. Forse la fede vera, si ottiene quando si conciliano le due cose? O l’una esclude l’altra, oppure c’è una terza via?

  3. anch’io non lo incontro nella cosiddetta chiesa…luogo di potere…

  4. condivido pienamente. Gesù ci aveva avvisati. guardatevi dai sommi sacerdoti e dai farisei vi porteranno davanti ai tribunale vi perseguiteranno e vi uccideranno.

  5. A chi lo dici… Gli incontri speciali che ho fatto nella mia vita sono sempre stati “casuali”, mai frutto del mio cercare; piuttosto, un “farsi trovare” da parte di Dio. Nei luoghi più inaspettati. M, qualche volta ho cercato volutamente e ho pensato di aver trovato qualcosa. Era un grandissimo abbaglio! Ho imparato a mie spese che Dio mi parla in tanti modi diversi, non necessariamente (anzi raramente) attraverso la bocca di chi è preposto a parlare nel suo nome (es. don Tonino Bello, Don Milani, il mio ‘anam cara’ P. Salvatore Renna, missionario in Brasile, morto qualche anno fa, ma anche e in modo particolare attraverso mio marito, che non è credente). Nei casi in cui ho incontrato persone sante e consapevoli, l’esperienza è stata una di crescita spirituale senza ombre. Laddove invece, è venuto a mancare l’equilibrio, ne sono venuta fuori con le ossa rotte. Ma la lezione è servita.
    Dio, è un tipo piuttosto geloso, direi. Oggi dico benvengano rotture di ossa così se servono a correggere il tiro…ma…ai, què dolor!

  6. Salve Valerio,
    volevo solo porle un quesito che mi martella la mente in questo periodo buio e difficile credo per l’umanità. Come si può avere il tempo e il privilegio di capire la nostra essenza, quando non si ha la possibilità di sognare, di mettersi in moto per raggiungere piccoli traguardi nel proprio cammino?
    Ho 26 anni, mi sono laureata ad aprile e non trovo lavoro nemmeno come commessa. C’è chi mi ha consigliato di togliere la mia laurea dal curriculum, per trovare un posto. La cosa ancora più triste è quando si vanno a fare i colloqui nei mega istituti, tipo la sede centrale di una grossa catena di supermercati e si vedono padri di famiglia disperati in cerca di una speranza. Che senso ha tutto questo? Che senso ha per me il mio futuro, quando non ho la possibilità di muovermi? La gente mi dice che son giovane, certo, ma è tanto dura in questo periodo! A casa ci sono tantissimi problemi, io vorrei fare qualcosa ma non ne ho la possibilità e di conseguenza nervosismo e grigiore diffuso. Che senso ha tutto questo? Perché? Mah…! Mi scusi dello sfogo, ma mi sento tanto triste ultimamente,
    Valentina

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