Intelligence and culture are not enough to combat inequality and injustice. You need healthy compassion, to be able to identify yourself with others. This is easily learned through arts and letters and spirituality. And this helps us to dialogue without prejudice with people of different faiths and races, without fear and mistrust. Today democracy is in danger because the economic market is destroying it, and so education and knowledge are no longer important. You just need to know how to read and write and do arithmetic. The rest doesn’t matter. But in this way we cannot prepare informed citizens capable of constructive criticism – but only subjects, competent mostly in technology, where language is reduced to a minimum and complexity and subtlety are lacking.
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6 commenti
Assolutamente daccordo! In realtà credo che i potenti utilizzino ogni possibile espediente per mantenere questo stato di sudditanza cui il genere umano appartiene… ancora una volta logica è sempre la stessa… canalizzare potere e denaro verso i pochi attraverso i molti… e in quest’opera di controllo delle coscienze le assurde regole del consumismo troneggiano…
Immedesimarsi… significa entrare in empatia… condividere e convivere con le problematiche di altri… cosa che la sola intelligenza culturale non può fare da sola… è necessario riscoprire la innata intelligenza emotiva di cui tutti noi siamo in possesso fin da bambini…
…aggiungo…al contrario…si educa alla paura e alla diffidenza…
Salve, sono d’accordo, è anche una questione di linguaggio, dove le sfumature, le metafore, non esistono più. Tutto diventa esplicito, senza essere per questo “popolare”, ma solo volgare. La complessità, nel senso della bellezza, è annullata in favore di una “semplificazione” sciocca e superficiale. Arrivederci, Maria Speranza Perna
sono d’accordo con lei. questa società estremizza l’apparire e non l’essere
Perché si estremizziamo l’apparire e non l’essere?
Perché a guardare l’essere non vienei insegnato, e non lo si vuole imparare, anche perché non si trovano tanti maestri. Non è quindi il tempo che manca per cercare l’essere. Non gli si da, per abitudine, la priorità che merita. C’è tempo per curare il proprio apparire e per fugacemente fagocitare disordinatamente l’apparire degli altri. L’apparire ottiene ascolto e consenso immediato, nella velocità dei ritmi quotidiani. Riempie la vista dando un senso apparente di sazietà. L’apparire cosa è? E’ in sostanza un grande richiamare l’attenzione degli altri. E cosa può essere se non un voler fagocitare attenzione a causa di un grande vuoto dentro, causato inequivocabilmente da una forte mancanza di affetto…diffuso.
Albisettiana da 24 anni.
sono d’accordo con tutto. mi è piaciuto in particolare il finale dove dici che il vuoto viene causato da una forte mancanza di affetto diffuso